la trasparenza permette di vedere oltre

Una tendenza nel design che ha radici lontane,

ma che ha anche regole ferree e presenta difficoltà considerevoli

Il rapporto “particolare” tra meccanica e trasparenza: da sempre si tenta di nascondere o esaltare il funzionamento degli organi meccanici. Si cerca normalmente di mostrare i meccanismi di pregio o di nascondere tutto ciò che non aggiunge alcun valore agli occhi dell’osservatore.  Anzi, spesso la sfida è quella di mostrare il risultato senza lasciare intendere come lo si sia raggiunto. Non e’ un caso che una delle definizioni del Design Industriale sia quella di creare involucri piacevoli per apparati e motori. Nell’ambito della progettazione di elementi d’arredo, accessori o dispositivi in genere è possibile tracciare una mappa delle casistiche in cui si è deciso di sfruttare la trasparenza, completa o parziale, per conferire un’immagine peculiare a determinati prodotti. Negli ultimi anni Apple e Harman Kardon per citarne un paio…   Vetro e plastica sono le sostanze in grado di presentare trasparenza e rigidezza sufficienti per rispondere a requisiti produttivi.  Pensiamo alla serie di orologi Tourbillon di Richard Mille o agli amplificatori hi-end Thesis di Audison. Qui è l’eccellenza a farla da padrona ed il mettere a nudo la “qualità” diventa il messaggio principale. La stessa cosa la possiamo verificare in campo automotive dove fuoriserie e supercar da sempre sfoggiano i loro propulsori sotto cofani trasparenti dove invece utilitarie e vetture “normali” celano tutto sotto dozzinali cover plastiche. Torna dunque il dualismo che praticamente non ammette vie di mezzo: mostrare o nascondere.

Spesso, nella grande maggioranza dei casi, non sono solo le mere considerazioni estetiche a imporre la rinuncia alla trasparenza quanto oggettive limitazioni tecniche. In campo motoristico la componentistica e’ realizzata in larga parte in metalli e leghe a causa delle elevate sollecitazioni termiche, alle esigenze prestazionali dei materiali ed alla resistenza alle sollecitazioni interne ed esterne. Gli sporadici e timidi tentativi si limitano a finestrature ed inserti trasparenti piani in componenti  metallici tradizionali. L’idea dietro al brevetto XRay è quella di andare oltre e definire componenti integrali e monomaterici che sfruttano le peculiarità offerte da questa tecnologia all’avanguardia. La tecnologia e più specificatamente il tecnopolimero sviluppato da XRay, lungamente testato ed in grado di tener testa e spesso surclassare i corrispettivi metallici lo rendono assimilabile ad un “metallo trasparente”.  Ed ecco che la distribuzione di un motore BMW diventa fattore “WOW”!  Ora abbiamo la magia del movimento in vetrina, la definizione di una nuova estetica derivante da un’antiestetica ovvero la sostanza che diventa forma. L’apparente fragilità della trasparenza a contatto con la rude funzionalità meccanica, l’oleosa rotazione dei componenti incapsulata nella vitrea pulizia dell’involucro, l’impalpabilità visiva contro il peso del metallo. E’ un’idea a cui non siamo abituati, ancora più enfatizzata dalla peculiare struttura del motore boxer BMW che presenta le teste alle estremità laterali del veicolo. I coperchi XRay non appartengono ad alcuna categoria nell’ambito della componentistica per moto: definiscono un nuovo filone che si distanzia dall’esistente per resa estetica e tecnologia. XRay porta con se’ anni di studi, test e sviluppi su una strada mai percorsa con materiali inediti. Il risultato è un’esperienza unica, un prodotto esclusivo ed elitario che apre la strada a infinite possibilità delle quali il marchio XRay è precursore e detentore di brevetto d’uso.

Tecnoplimero di ultima generazione

La possibilità di vedere gli organi interni di un motore in movimento e’ sempre stato un sogno per ogni appassionato di meccanica. Nel  recente passato sono stati molteplici i tentativi effettuati di aprire degli oblò o finestre all’interno di coperture o cover motore realizzati nelle tradizionali leghe di alluminio. Tali tentativi si sono sempre scontrati con le limitazioni imposte dal fatto  che questi oblò dovevano essere necessariamente piatti e di dimensioni piuttosto limitate. Lo sviluppo che XRay ha effettuato sul  tecnopolimero  denominato “PESU” (polietersulfone) prodotto da BASF per l’industria chimica e medicale ha consentito  di estendere al settore automotive le incredibili caratteristiche di questo  tecnopolimero  che lo avvicinano per molti aspetti a quelle dei metalli. La sua impressionante resistenza termica e meccanica,  la sua totale inalterabilità al contatto con gli olii motore e solventi e la sua totale trasparenza lo rendono unico al  mondo. Ci sono stati recentemente dei tentativi di realizzare delle similari coperture motore in materiali plastici trasparenti ma le analisi di laboratorio a cui abbiamo sottoposto questi prodotti  concorrenti ci hanno lasciato a dire poco interdetti. Nessun tecnopolimero esistente al mondo ha caratteristiche equivalenti a quelle del PESU ed infatti tutte queste coperture concorrenti che abbiamo fatto analizzare in laboratorio hanno dato come risultato che sono state realizzate in policarbonato che pur essendo un ottimo polimero non ha minimamente le caratteristiche di resistenza termica e meccanica del PESU. Ovviamente anche i costi del policarbonato rispetto al PESU sono enormemente più bassi cosi’ come i  processi di termo iniezione e di conseguenza  anche le caratteristiche di resistenza termica e meccanica non sono minimamente confrontabili. I complessi processi di iniezione ad altissime pressioni e temperature sviluppati da XRay garantiscono che i covers siano perfetti sotto tutti i punti di vista, correttezza dimensionale, perfezione delle superfici, trasparenza equivalente al vetro per uso ottico. Pertanto quando la nostra comunicazione fa riferimento  a caratteristiche simili a quelle di  un “metallo trasparente” non si discosta tanto dal vero e soprattutto e’ la prima volta al mondo che dei cover motore trasparenti abbiano tanta resistenza ed affidabilità!

Nulla è stato lasciato al caso

I numeri che accompagnano i nostri coprivalvole

in tecno polimeri trasparenti

35

mesi di prototipazione sulle nostre cover

20000

ore di test a 180° effettuati da basf senza interruzioni

18000

km di test effettuati su quattro moto differenti

5

i mm di spessore del polimero trasparente